Al mio 45° Festival di Sanremo è bello essere stupita da come riesca sempre a essere "specchio della società italiana". Chi pensa alle solite canzonette, deve ricredersi: l'emancipazione femminile, le morti d'amianto, la ricerca della felicità, la malattia mentale, il bullismo, la sincerità, il bene e il male, l'anticonvenzionalismo, il terrorismo, la violenza sulle donne...molti i temi di impegno civile.
Anche l'Università di Cagliari ha ricordato l'anniversario della nascita di Fabrizio de Andrè con una serie di iniziative culturali e canore tenutesi presso la Facoltà di Scienze Politiche.
Canta l'amore in modo esplicito sempre su una base rap contaminata qualche volta dall'hip hop, dal rock, dall'electro, dal raggaeton, dal R&B, dalla musica melodica con qualche accento anche arabo; musica multietnica; chiari riferimenti cinematografici; testi distopici e avanguardistici; collaborazioni con i migliori rapper italiani e stranieri (Marracash, El Micha, Luché, Farid Gang, Sfera Ebbasta, Laioung ecc..)...ma lui si proclama il migliore e ha ragione (almeno in Italia).
Droga, alcolismo, autodistruzione: un esplicito grido di aiuto inascolato. Purtroppo la filosofia di questa canzone non è stata in grado di metterla in pratica.
Quando il 14 aprile 1983, appena tredicenne, scoprii "Let's dance" non sapevo che quella voce era di una delle rockstar più iconiche della storia del...